venerdì 3 luglio 2020

Attrezzatura per imbottigliatrice Cinese

Ciao ragazzi,
dopo numerose richieste mi sono deciso a realizzare alcuni articoli per elencare tutte le componenti utili e/o necessarie per lavorare con le tecniche in contropressione.
In particolare questo post è riservato alle attrezzature per imbottigliamento in contropressione con imbottigliatrice Cinese.

Sia chiaro, gli articoli e i link di acquisto presenti in questa sezione riguardano il mio impianto di imbottigliamento che può ovviamente essere adattato in base alle proprie esigenza.

Iniziamo con 2 parole sulla contropressione:

Per imbottigliare in contropressione dobbiamo partire dal principio di trasferimento. La contropressione è una tecnica che prevede il trasferimento di un liquido da un contenitore all'altro sfruttando la differenza di pressione tra i 2 contenitori.
Nello specifico, abbiamo la Birra all'interno di un fusto/fermentatore e la vogliamo spostare in bottiglia.
Sfruttando una Bombola di CO2 alimentare alla quale sarà collegato un riduttore di pressione, mettiamo in pressione sia fil fusto (Dal connettore Ball-Lock) che la bottiglia (Grazie all'imbottigliatrice Cinese).
A questo punto il trasferimento della Birra non avverrebbe perché nei 2 contenitori è presente la stessa pressione e quindi si genera un "Equilibrio" che non permette al liquido di muoversi.
Andando però a sfiatare la pressione dalla bottiglia (Grazie all'apposita valvola sull'imbottigliatrice) la Birra passa dal recipiente principale  alla bottiglia perchè incontra una pressione minore.


Parlariamo dell'imbottigliatrice.
Si tratta di uno strumento composto da una serie di valvole, raccordi e tubi principalmente in Inox che consente di imbottigliare la Birra (Anche già carbonata) in assenza di ossigeno.



In sostanza, la valvola superiore devia il flusso BIRRA/GAS per il riempimento della Bottiglia, mentre la valvola laterale di DESATURAZIONE permette di spurgare la bottiglia residui di ossigeno e liberare lentamente il GAS in fase di riempimento con Birra.

La procedura prevede:

- ruotare la leva della valvola in direzione GAS per saturare la bottiglia,
- a saturazione avvenuta ruotare la leva in posizione centrale (Chiusura)
- desaturazione dell'ossigeno residuo (Ruotando rotella di desaturazione),
- ripetere le sue fasi precedenti per 2/3 volte
- saturare la bottiglia con la co2
- ruotare la valvola superiore lato BIRRA
- effettuare il riempimento aiutandosi con una lenta desaturazione
- a riempimento avvenuto ruotare la leva in posizione centrale (Chiusura)
- aprire la rotella laterale per denaturare la pressione in eccesso per estrarre la bottiglia


Imbottigliatrice Cinese nei dettagli

Vediamo dall'immagine seguente i dettagli di come è costituito il sistema di imbottigliamento in questione.
Ho voluto evidenziare le parti a mio avviso più interessanti dello strumento su cui poter lavorare per effettuare i collegamenti GAS/BIRRA e sulle quali poter effettuare modifiche per migliorare l'esperienza d'uso.

Vediamole nei dettagli:
  • L'imbottigliatrice Link di acquisto viene fornita con 2 portagomma in Inox dal diametro 6mm ai quali poter collegare i tubi di linea GAS/BIRRA, stringendoli con una fascetta stringitubo. I portagomma in questione sono avvitati sulla valvola 3 vie con un accoppiamento filettato da 1/4"
  • Un primo upgrade da poter effettuare per agevolare le procedure di imbottigliamento è quello di sostituire i portagomma sopra citati con dei raccordi John Guest da 3/8" con filetto maschio da 1/4". Link di acquisto 
  • Il tubichino in acciaio Inox preposto alla desaturazione ha un diametro da 8mm. Per espellere gli eventuali residui va collegato un tubo con una fascetta stringituboda inserire all'interno di un recipiente di raccolta
  • Qualora l'imbottigliatrice ne arrivasse sprovvista, o in caso di necessità di sostituzione, il gommino di tenuta in silicone che fa fresa ermetica tra il tubo dell'imbottigliatrice e il collo della bottiglia, può essere acquistato rispettando le seguenti dimensioni: Diametro silicone 22/17mm, foro da 9mm. Link di acquisto
  • Per eseguire al meglio le procedure di imbottigliamento Vi consiglio di installare l'imbottigliatrice su di una Tappatrice a colonna opportunamente modificata. Link di acquisto


Un Upgrade veramente importante per migliorare la qualità e il Shelf Life delle proprie Birre, soprattutto le luppolate e basse fermentazioni)  è l'introduzione di uno strumento per creare il vuoto in bottiglia. Ovvero installare una pompa da vuoto.

Per poterlo fare però è necessario aggiungere alcuni componenti che permettono di gestire sia la saturazione che il vuoto dalla stessa linea. Di seguito i dettagli delle componenti da installare.


Come si può vedere, dalla parte della valvola originaria dell'imbottigliatrice sul lato GAS, è necessario installare una ulteriore valvola Inox 3 vie e per farlo serve un nipple della corretta misura. Anche in questo caso per praticità sarebbe opportuno installare gli appositi JG.

Vediamo nei dettagli:
  • Nipple 1/4" Maschio-Maschio per poter connettere le 2 valvole 3 vie Link di acquisto
  • Valvola 3 vie per poter gestire la fase di vuoto e di saturazione Link di acquisto
  • Ulteriore upgrade, anche in questo caso per agevolare le procedure di imbottigliamento è quello di installare i raccordi John Guest da 3/8" con filetto maschio da 1/4". Link di acquisto 

  • Pompa da vuoto necessaria per eliminare ogni traccia di ossigeno dalla bottiglia. Consiglio questo modello per l'efficienza di aspirazione Link di acquisto 






Come cambia la procedura di imbottigliamento con l'introduzione della pompa da vuoto:

- ruotare la leva della valvola originaria in direzione GAS,
- ruotare la leva della valvola aggiuntiva verso la pompa da vuoto per eliminare l'ossigeno
- ruotare la leva della valvola aggiuntiva per saturare la bottiglia con la CO2,
- ruotare nuovamentela leva valvola aggiuntiva verso la pompa da vuoto per eliminare l'ossigeno
- ruotare nuovamentela leva della valvola aggiuntiva per saturare la bottiglia con la CO2,
- a questo punto ruotare la leva della valvola originaria in direzione BIRRA,
- effettuare il riempimento con una lenta desaturazione. A bottiglia piena chiudere desaturazione
- a riempimento avvenuto ruotare la leva valvola originaria in posizione centrale (Chiusura)
- aprire la rotella laterale per denaturare la pressione in eccesso per estrarre la bottiglia


Chiudo l'argomento imbottigliatrice suggerendo alcuni ulteriori prodotti che renderebbero l'isola di imbottigliamento ancor più completa.
  • Filtro di recupero degli eventuali residui di birra Link di acquisto, lo ritengo necessario per evitare che della Birra possa accidentalmente venire risucchiata dalla pompa da vuoto col rischio di rovinarla. Aggiungo i raccordi JG per connettere i tubi di linea Link di acquisto



  • Manometro con scala negativa -1 BAR +4 BAR. Utile per verificare lo stato del vuoto in bottiglia. Da applicare lungo la linea dove è previsto il vuoto.  Link di Acquisto
  • Per installare il manometro sul tubo di linea è necessario un raccordo JG 3/8"- F1/4" Link di acquisto e una Tee JG da 3/8" Link di acquisto





Chiuso l'argomento imbottigliatrice è doveroso accennare a quei componenti necessari per trasferire la Birra dal fermentatore /fusto al sistema di imbottigliamento.

  • Parlando del fermentatore/fusto, esistono numerose possibilità. la cosa da tenere presente è che se si desidera lavorare in Isobarico e quindi con birra già carbonata, è necessario dotarsi di un fermentatore pressurizzabile. Tipo Unitank SS, Fermzilla, Fermentasaurus, Fusti Cornelius Keg
  • Per trasferire Birra non carbonata invece è sufficiente un fermentatore che supporti al massimo un paio di PSI di pressione (tipo SS Brewbucket ecc)
  • Per trasferire la Birra dal sono necessari alcuni metri di tubo per spillatura da 9,5mm Link di acquisto 
  • Come detto per spostare la birra dal fermentatore all'imbottigliatrice è necessaria una Bombola di CO2 (per uso alimentare) Link di acquisto e un riduttore di pressione per poter regolare a bassa pressione la spinta della CO2 Link di acquisto. Aggiungo che inciso di acquisto di riduttore 1 via è necessario acquistare un ulteriore raccordo JG per sdoppiare la linea del GAS Link  di acquisto
  • Per connettere i tubi BIRRA/GAS ai raccordi del fermentatore rimangono da acquistare un kit composto da connettori Ball-Lock Gas e Birra (Grigio e Nero) con gli annessi connettori JG per collegare i tubi Link di acquisto 
  
Con queste configurazioni, soprattutto con pompa da vuoto, a mio avviso si può raggiungere un ottimo processo di imbottigliamento per avere un prodotto finito al TOP della qualità.

giovedì 18 giugno 2020

Kegerator dei poveri

Mi piace molto fare BBQ soprattutto in compagnia di amici e parenti per condividere in spensieratezza giornate primaverili ed estive.
Non sono un Grill Master e neppure provo ad esserlo, però l'atmosfera che si respira nella preparazione della carne e durante la cottura, soprattutto in compagnia di amici ha un quel qualcosa di magico.

Ma non voglio parlare di questo, bensì dell'inevitabile e conseguente "Birretta" che fa da legante tra il BBQ e la compagnia degli amici. 
E' vero, c'è chi predilige il vino alla Birra, ma vuoi mettere 3/4 persone che chiacchierano spensierate davanti alla brace con un Bicchiere di Birra? Non sarebbe la stessa cosa con un calice di vino. Di questo non si discute!

QUINDI? Birra a volontà!

Fino ad oggi quando invitavo gente a casa preparavo con cura bottiglie di Birra al fresco in frigorifero. La cosa che però mi disturbava maggiormente era continuare a dover abbandonare la combriccola per andare a prendere bottiglie da portare in tavola per sostituire i "Vuoti". 

Dopo essere approdato sulle tecniche di contropressione ho deciso che parte della Birra che avrei prodotto sarei andato ad infustarla nei Mini Keg (Come già raccontato nel post precedente), per poterla eventualmente spillare direttamente dal fustino grazie a un rubinetto e a una bomboletta di CO2.
Poi navigando sul web ho scoperto che alcuni Homebrewers tra cui D.Cantoni, hanno realizzato una spillatrice portatile realizzata utilizzando un Frigorifero passivo da campeggio al quale applicare 1 o 2 spine. Quindi...
Mi sono messo al lavoro e questo è il risultato!



Qui sopra il video del mio canale YouTube di come l'ho realizzato e di seguito l'elenco del materiale utilizzato per la costruzione





FRIGORIFERO DA CAMPEGGIO 30 Lt

Questo non è il frigorifero che ho utilizzato nel mio progetto, ma ha le stesse dimensioni a livello di capacità (30 lt).









RUBINETTO BIRRA CON FRENO

Consiglio questa spina perché di ottima qualità costruttiva e soprattutto dotata di freno che consente di regolare il flusso.






RIDUTTORE DI PRESSIONE CON BALL LOCK GAS

Riduttore di pressione compatto e necessario per regolare la CO2 all'interno dei minikeg. E' già compreso di Ball Lock Gas.





CONFEZIONE DI BOMBOLETTE DI CO2 DA 16gr

Bombolette usa e getta da avvitare al riduttore di pressione per spillare la propria Birra dal minikeg.









TUBO SPILLATURA 6,7 x 9,5mm

Il tubo di linea GAS / BIRRA è chiaramente un tassello fondamentale per trasferire la Birra dal fustino al rubinetto. E' reperibile praticamente da tutti i distributori on-line di materiale per Homebrewing.




RACCORDO JG 5/8" 
*Opzionale in caso di spina con raccordo già integrato (Come nel  caso di rubinetto nel link sopra)

Prima di acquistare questo raccordo verificare che il cordolo filettato della vostra spina abbia un filetto da 5/8"






CONNETTORI BALL LOCK Birra/GAS

almeno 1 connettore è indispensabile da collegare all'estremità dei tubo Birra. Comunque sono un accessorio indispensabile per le tecniche di contropressione.








GHIACCIOLO PER FRIGORIFERO DA CAMPEGGIO

Per mantenere al freddo più a lungo la nostra Birra nel frigorifero da campeggio, consiglio l'acquisto di questi ghiaccioli. Sono compatti, costano poco e sono molto performanti.








FUSTINO 5Lt + TAPPO BALL LOCK

Consiglio l'acquisto di questo prodotto "Mangrove Jacks" che ritengo di OTTIMA qualità e soprattutto è completo di tappo con innesti per i Ball Lock.







FRESA A TAZZA

Ottimo strumento per forare il frigorifero da campeggio.
con questa fresa è possibile fare un buco preciso senza rovinare il frigorifero.

Selezionare il diametro corretto in base al diametro della vostra spina (Che dovrebbe essere 22mm)

giovedì 11 giugno 2020

Ho azzerato l'ossigeno nel fusto

Come sapete negli ultimi periodi mi sono organizzato per imbottigliare sempre meno Birra privilegiando l'infustamento all'interno di mini keg da 5 e da 3,6 lt.
Le ragioni di questa scelta sono sostanzialmente 5:

  • Maggiore rapidità nel processo di infustamento rispetto all'imbottigliamento. Una delle cose che mi irrita di più di questo hobby è il dover dedicare molto tempo alle operazioni accessorie come la pulizia e la preparazione del materiale. Dover sistemare e pulire a dovere numerose  bottiglie e tappi, che oltretutto hanno bisogno di non poco spazio per essere stoccate prima di essere utilizzate per l'imbottigliamento, e dover pulire tutta l'attrezzatura a fine operazione, compresi fermentatore e strumentazioni varie, sono indiscutibilmente azioni che richiedono tempo, e non poco... Quindi perché non provare ad accorciare i tempi riducendo le le operazioni?
  •  Meno spazio occupato in frigorifero per lo stesso volume di Birra. Dopo l'imbottigliamento (In caso di carbonazione con zucchero, dopo la rifermentazione) le bottiglie dovrebbero essere stoccate al fresco (4/5°C possibilmente) per mantenere la catena del freddo che consentirebbe alla Birra di conservarsi al meglio. Le bottiglie però occupano spazio e per chi come me cerca di conservale in un piccolo frigorifero diventa difficile contenerle tutte e spesso si sacrificano bottiglie che necessariamente rimarranno in cantina con temperature spesso difficilmente controllabili. La soluzione? Mini Keg in acciaio Inox che permettono di stoccare la birra al fresco in uno spazio molto ridotto.

  • Minore necessità di bottiglie in dispensa. Per chi coltiva la propria passione in spazi ridotti, poter limitare lo stoccaggio di bottiglie che spesso occupano interi scaffali (Con disappunti da parte di mogli e conviventi) è indubbiamente cosa da non sottovalutare. Io per esempio vado a imbottigliare solo parte della Birra prodotta 7/8 litri che regalo ad amici e parenti e cerco di bere per prima. Quando arrivo sotto scorta vado eventualmente a imbottigliare solo un fustino da 5 lt per volta. Quindi in modo molto rapido e con poche bottiglie in dispensa riesco a tenere a bada la mia sete.

  • Possibilità di bere la Birra direttamente dal fustino utilizzando l'apposita spina. Una possibilità che sta valutando in questo periodo è quella di spillare la Birra direttamente dal fustino grazie a una spina che al momento ho installato un modo "Posticcio" all'interno del mio frigorifero. Di questo magari ne parlerò più avanti.
  • Birra che si conserva meglio. Magari sarà solo auto-convincimento, ma da quando mantengo la Birra nei fustini al fresco ho l'impressione che il shelf Life della Birra sia aumentato. Probabilmente perchè nei Keg sono riuscito a escludere quasi categoricamente la presenza di ossigeno (E ora vi spiego come ho fatto...)


Permettetemi un salto indietro di qualche mese.

Quando ho deciso di infustare parte della Birra, alle prime bevute ho riscontrato che perdeva qualità nel tempo, pur mantenendole stoccate al fresco. Sia chiaro nulla di sconvolgente, ma avevo l'impressione che la Birra imbottigliata avesse una piccola marcia in più.
Dopo i classici scambi di opinioni con HB più esperti di me sono giunto alla conclusione che probabilmente con il mio metodo di infustamento rimaneva una piccola porzione di ossigeno che nel tempo tendeva a far degradare la Birra (Ripeto nulla di drammatico).

M. Romiti mi ha dato un interessante spunto per ovviare al problema. 
Mi ha suggerito di riempire i fustini di acqua in modo che all'interno non possa essere presente ossigeno. Sfruttando poi la bombola avrei svuotato il fusto dall'acqua utilizzando la pressione della CO2 che avrebbe preso il posto dell'acqua, garantendo la totale assenza di ossigeno nel Keg e riducendo il consumo di CO2.

A mio avviso rimaneva comunque uno scoglio, avere la certezza di aver completamente riempito di acqua il fustino. Se avessi riempito con acqua dall'apertura del keg avrei avuto il rischio di intrappolare una piccola quantità di ossigeno nella zona dei connettori. 
Forse siamo a livello di paranoie infondate, ma la soluzione che mi è balzata in mente è talmente semplice e a portata di mano che non ho potuto evitare di testarla.
In sostanza ho collegato all'estremità di un pezzo di tubo crystal a un attacco rapido per i tubi di irrigazione da giardino. All'altra estremità ho collegato un tubo da 9,5mm che utilizzo per la linea Birra/Gas grazie a un raccordo che avevo a disposizione. All'altra estremità invece ho collegato un connettore ball-lock Birra.

Con questo strumento ho quindi la possibilità di riempire completamente il Keg e avere la certezza di aver evacuato tutto l'ossigeno.

Per capire meglio come ho costruito l'attrezzo e come lo utilizzo Vi lascio il video dedicato.


lunedì 1 giugno 2020

iTap Vs Imbottigliatrice Cinese

Finalmente abbiamo un vincitore!


come avevo anticipato nel video di presentazione del sistema di imbottigliamento itap ( Link al video ) ho spedito le bottiglie ai tester che hanno dato la loro disponibilità per questo esperimento. Oggi quindi vi svelo i risultati del test.

PREMESSA IMPORTANTISSIMA.
Questo esperimento non ha alcuna valenza tecnico scientifica.
Per questo esistono studi realizzati dal laboratorio che parlano del'effetto dell’ossigeno nella Birra e di conseguenza forniscono le linee guida per il corretto metodo di imbottigliamento. 
Inoltre tutti i dati raccolti sono esclusivamente frutto di sensazioni personali mie e dei degustatori che si sono resi volontari e le conclusioni sono quindi da ritenersi soggettive.

Ricapitolando...
Ho imbottigliato da alcune bottiglie utilizzando il sistema iTap e altre  con l’imbottigliatrice cinese, chiaramente la Birra proviene dallo stesso lotto e dallo stesso fermentatore e sono state stoccate alla temperatura di 5°C per 40 giorni prima di essere spedite. 
Per poter differenziare le bottiglie le ho marchiate con un simbolo identificativo che ne identificasse il sistema di imbottigliamento. Chiaramente solo io ero a conoscenza del metodo di imbottigliamento riferito a simbolo utilizzato. 
Per scongiurare il fatto che i partecipanti si scambiassero pareri ho utilizzato queste precauzioni:

-ho evitato di mettere a conoscenza i partecipanti di chi oltre a loro avrebbe degustato le Birre;
-ogni partecipante ha ricevuto le Birre con singoli identificatori differenti;
Lo scopo del test era individuare quale bottiglia fosse stata riempita con iTap e quale con l’accrocchio cinese. 
Ricordo entrambe SENZA l’ausilio di una pompa da vuoto.

Al test hanno partecipato:

-DAMIANO M.
-MEG BBQ
-DANIELE IUPPARIELLO
-MAURIZIO ROMITI
-DAVIDE CANTONI

Vi dico subito che 3 su 5 hanno indovinato lo strumento di imbottigliamento utilizzato.
Ma la cosa più interessante però deriva dalle considerazioni di degustazione delle Birre, perché queste hanno chiarito e decretato ciò che al momento sembra il sistema più valido.

TUTTI i degustatori hanno riscontrato le stesse caratteristiche e difetti nelle Birre.
Questo lo devo riconoscere ai degustatori che hanno utilizzato lo stesso metro di giudizio.
Sicuramente tutti hanno dimostrato dalle buone doti degustative.

Ma voi lo so, state aspettando che vi dica qual’è il sistema di imbottigliamento migliore dopo questo esperimento.

Ci arrivo...

Dare la risposta è facile e difficile allo stesso tempo.
Per quale ragione?
Perché è risultato che tecnicamente i due sistemi sono entrambe validi ma per fare 2 cose differenti.
E la differenza risiede appunto nel metodo in cui i due strumenti svolgono la fase di saturazione e di desaturazione.
L’imbottigliatrice cinese satura con CO2 sul fondo della bottiglia e desatura dall'alto.
iTap invece fa le due fasi sempre dall'alto.
Proprio per questa ragione l’accrocchio cinese è in grado di garantire la quasi totale assenza di ossigeno nella bottiglia, mentre iTap non garantisce lo stesso livello di assenza di ossigeno e soprattutto un livello sempre  costante in ogni bottiglia.

Sia chiaro nulla di eclatante ma a dire il vero una differenza c'è. 
Veniamo ai dati raccolti dai degustatori:

Dal punto di vista visivo:
Qui il primo importante dato. Tutti e cinque i partecipanti hanno riscontrato una Birra più chiara e luminosa con schiuma abbondante, persistente, pannosa e con bolle molto fini nella birra trattata con la imbottigliatrice cinese.

Quelle imbottigliate con iTap avevano tutte una tonalità leggermente più scura con schiuma abbondante meno persistente e con bolla più grossolana. 
Differenze minime.
Il dato però più interessante è che tutte le bottiglie provenienti da itap hanno sfumature molto diverse (da molto meno scura a evidentemente scura) segno che questo sistema non è in grado di assicurare lo stesso risultato ad ogni imbottigliamento
Naso:
Le Birre in entrambi i casi sono risultate quasi identiche.
Forse la birra imbottigliata con l’accrocchio cinese restituisce un profumo di luppolo leggermente più “fresco”.
Quella proveniente da iTap all'olfatto ha una nota maltata più evidente. 

In bocca:
Tutti hanno riscontrato le stesse caratteristiche ed é qui che si percepiscono le differenze maggiori.
La birra imbottigliata con l’accrocchio risulta più bilanciata e con le note del luppolo ben evidenti che si sposano alla perfezione con il malto.
La birra da iTap risulta più scarica di luppolo e con una nota dolciastra con filo troppo evidente.

Tirando le conclusioni:
Alla vista e al naso si notano delle leggere differenze per certi versi trascurabili.
Comunque distinguibili dall’Homebrewer medio solo in caso di una degustazione e di una comparazione delle 2 birre in simultanea.
Mentre al gusto le differenze sono abbastanza evidenti e la Birra da itap non sembra tenere il passo con la birra dal l’accrocchio cinese. 





Aggiungo una personale nota:
Nelle prime 4 settimane di vita entrambe le Birre si presentavano allo stesso modo con l’unica differenza che iTap garantisce una "Frizzantezza" maggiore, forse dovuta al processo di imbottigliamento. 
Ma a naso,bocca e vista le birre erano praticamente identiche.
Dopo la quarta settimana le bottiglie da iTap hanno avuto un calo molto evidente e a distanza di quasi 8 settimane la birra ha praticamente perso tutto il carattere luppolato.
Le birre dell’accrocchio invece sono ancora molto interessanti anche se ora dopo quasi 2 mesi stanno iniziando a calare di intensità.

Quindi...il rapporto tra sistema di imbottigliamento e il tempo influenza e di molto il shelf-life della birra. 

Per cui da questo esperimento risulta evidente che:
- l’imbottigliatrice cinese garantisce una quantità di ossigeno minore in bottiglia 
- iTap è un prodotto tecnicamente molto valido ma non garantisce la completa esclusione di ossigeno dalla bottiglia e soprattutto non lo fai in modo costante in tutte le bottiglie.
Non sono stati avvertiti dai degustatori segni nettamente distintivi dell’ossidazione, ma ciò che ne ha risentito è il shelf life della Birra che ovviamente degrada prima e con un crollo verticale. 
Ad inizio video dicevo che sono entrambe strumenti di imbottigliamento validi, ma per fare cose diverse:

- l’imbottigliatrice cinese è lo strumento a mio avviso più efficace per preservare la birra dal rischio derivate dall'ossigeno residuo.
- iTap è lo strumento tecnicamente più interessante perché pratico da utilizzare. 
Non potendo però garantire che la birra si mantenga in ottima forma per lungo tempo ritengo che questa soluzione debba essere presa in considerazione per i seguenti utilizzi.

-RIFERMENTAZIONE IN BOTTIGLIA:
Lo zucchero aggiunto garantirebbe una riduzione dell’ossidazione per via del lievito che consumerebbe l'ossigeno residuo.

- COLORO CHE NORMALMENTE SPINANO BIRRA DA KEG:
Ottimo strumento per chi necessita di una soluzione pratica per imbottigliare qualche bottiglia da consumare nel breve periodo.
Che poi è la vera funzione per cui è stato realizzato iTap.

- BIRRE DOVE L'OSSIDAZIONE E' MENO AVVERTIBILE: 
Nelle Birre dove l’ossidazione risulterebbe meno evidente, o dove per assurdo un filo di ossidazione potrebbe dare una caratteristica particolare. Per esempio un imperial stout o un Barley Wine.
In questo caso ritengo che sia veramente difficile percepire questo difetto se non a degustatori molti esperti.

PER CUI...
personalmente credo che per ora continuerò a utilizzare l’imbottigliatrice cinese su birre luppolate o su basse fermentazioni, Mentre ber birre ad alta gradazione o dove è prevista rifermentazione in bottiglia (Belghe in primis) utilizzerò il più pratico iTap.
Questo in attesa di fare lo stesso test ma con l'introduzione di una pompa da vuoto su entrambe i sistemi di imbottigliamento.

Test che pubblicherò il prima possibile sui miei canali.

Ribadisco che queste sono solo le mie personali considerazioni derivanti da poche prove e di imbottigliamento.

Se state utilizzando iTap continuate comunque a farlo!


Buone Birre. ENJOY









martedì 26 maggio 2020

pH e produzione Birra

Mi ci è voluto tempo per scrivere questo articolo, ma ne è valsa la pena.

La prima ragione è dovuta al fatto che molti Homebrewers non conoscono e non hanno mai approfondito a pieno questo argomento.
Il secondo motivo, che forse è quello più importante, è che ad oggi ho sempre trattato il pH del processo di realizzazione delle mie Birre senza realmente conoscere la ragione scientifica che sta alle spalle di una scelta piuttosto di un altra, e quindi questo post in primis è stato utile al sottoscritto.

Imparare a controllare e gestire l'acidità del processo è tra le operazioni per poter migliorare le proprie creazioni nel tentativo di avvicinarsi alla realizzazione della Birra "Perfetta". Che ricordo a tutti NON ESISTE.


I 3 step più importanti dove è buona norma controllare e impostare il corretto valore di pH sono :


  • Mash
  • Sparge
  • Boil
Ma a mio personale parere ha senso dedicare la maggior parte delle attenzioni nei primi 2 punti.








Vediamoli e capiamo come possiamo impegnarci per far lavorare al meglio ognuno degli step:


MASH:

Normalmente (Salvo casi particolari) il pH di Mash trova il corretto target tra i valori 5.2 e 5.5

Questo perché nella fase di Beta Amilasi gli enzimi che hanno il compito di svolgere la conversione degli amidi in zuccheri lavorano correttamente all'interno del range 5.0 ---> 5.5

Le Alpha Amilasi invece lavorano meglio in un range di pH compreso tra 5.3 ---> 5.7




SPARGE:

Durante la fase di lavaggio delle trebbie per recuperare gli ultimi zuccheri residui, il pH non deve essere superiore al valore

La ragione è dovuta al fatto che oltre a questo valore si rischierebbe concretamente di estratte tannini (Cosa non positiva per la nostra birra finita). Ovviamente altra cosa da tenere in considerazione è di non superare la temperatura dell'acqua di sparge di 78°C per la stessa ragione.


Inoltre un pH troppo elevato rischia di innalzare troppo il pH del mosto in bollitura.




Ritengo che un parametro ottimale a cui impostare l'acqua. di sparge sia attorno al 5.5.
Io per mia scelta mi posiziono normalmente attorno a 5.4






BOIL:

Il terzo punto in cui può aver senso controllare il pH è durante la fase di bollitura.
Un pH ottimale si aggira attorno ai valori 5.2 ---> 5.3

Normalmente durante la cotta non controllo questo parametro perchè lo ritengo meno importante e soprattutto credo che gestendo la corretta acidità nei 2 step precedenti, il pH di Boil si aggiusti sul giusto valore di conseguenza.




Il pH corretto in questa fase favorirebbe la coagulazione delle proteine che di conseguenza si depositano sul fondo della pentola di Boil.
Inoltre il rischio di Chill Haze si riduce notevolmente

Tutto questo può portare ad avere una Birra finita più limpida.







E' chiaro che per gestire al meglio i valori corretti lungo la catena di produzione abbiamo bisogno di strumenti per la verifica e controllo del valore di pH oltre a prodotti per eventualmente correggere i parametri qualora non fossero all'interno del target prefissato, come per esempio Acido lattico o Acido Citrico.
E' molto più semplice gestire l'abbassamento del pH (Con lattico e citrico) piuttosto che doverlo alzare (Con Bicarbonato).
Normalmente, salvo errori, non è mai necessario dover alzare il pH durante il processo di produzione.

Di seguito vi lascio il video di presentazione del pHmetro Milwaukee MW101 che ritengo il migliore strumento per rapporto qualità/prezzo.


lunedì 25 maggio 2020

SOUS VIDE Cooking - Grainfather in cucina

Chi l'ha mai detto che le pentole All in One come il mio GrainFather possano servire solo a fare Birra?

Con l'articolo di oggi ci tenevo a mostrare come ho utilizzato la mia pentola AIO per cucinare a bassa temperatura con la tecnica del sottovuoto lo stinco alla Birra e una sorta di "Pulled Pork".

Sia chiaro è stato un primo esperimento e ci sono enormi margini di miglioramento.
Inoltre non vorrei trovarmi sommerso di critiche dai fondamentalisti del BBQ o della carne in generale.
Ho voluto con questo esperimento mettere alla prova la mia attrezzatura di burrificazione sfruttandone alcune caratteristiche, tra le quali la grande capacità di mantenere la temperatura costante per lungo tempo, grazie alla performante centralina e all'ottima resistenza elettrica in dotazione.

Risultato veramente molto interessante.
Specialmente lo stinco è risultato molto saporito e succoso.  Mentre la coppa di maiale è risultata un filo troppo neutra. Al prossimo test provvederò a una preventiva affumicatura nel BBQ per dargli quello sprint in più. Comunque risultato più che sufficiente.

Vi lascio il video con ricetta e dettagli di preparazione.




TILT Hydrometer

Nuovo Upgrade impianto di fermentazione per la mia HomeBrewery. 

Tempo fa avevo acquistato un densimetro digitale meglio conosciuto col nome iSpindel. Uno strumento molto interessante perchè permetteva di levare la densità di un liquido grazie all'inclinazione della capsula che cambia al variare della densità del liquido. 
Devo dire che era un ottimo strumento ma con il limite di trasferire i dati con la tecnologia Wi-Fi che purtroppo limita i trasferimenti ai soli fermentatori non Inox. Infatti l'acciaio Inox tende a schermare la trasmissione dei dati con questa tecnologia. 

Per ovviare a questo problema ho deciso di investire nell'acquisto di un densimetro digitale basato sulla tecnologia bluetooth che dovrebbe essere in grado di superare il limite sopra descritto.

Ma perchè la necessità di un sistema costoso come questo? non è sufficiente prelevare un campione di Birra da misurare con densimetro o rifrattometro come fanno tutti?

La risposta sta nella strada che ho scelto di percorrere da alcuni mesi, ovvero la fermentazione in pressione all'interno di fermentatori pressurizzabili appunto.
Una volta iniziata la fermentazione e dopo aver chiuso e messo in pressione il fermentatore infatti non è più possibile aprire il contenitore per prelevare un campione per le letture periodiche della densità. 

Quindi, lo strumento più comodo ed affidabile al momento risulta essere TILT.

  • COME SI PRESENTA?
E’ un suppostone in plastica, sigillato con un tappo che si avvita grazie a una guarnizione di tenuta. All’interno troviamo componenti elettroniche con una batteria CR123A da 3Volt.
  • A COSA SERVE?
Consente di misurare la densità e la temperatura del mosto in tempo reale, e di poter trasferire questi dati tramite app (Apple o Android) sfruttando la connessione Bluetooth. Inoltre dall'app è possibile inviare i dati ad applicazioni terze (Come Brewfather) per controllare e monitorare i parametri nel tempo.
  • COME SI PRESENTA?
Dopo aver sanitizzato TILT, va immerso nel mosto prima che la fermentazione abbia inizio. Lo strumento galleggerà, e a seconda di quanto zucchero è presente all’interno del mosto, il galleggiamento risulterà piu’ o meno accentuato e ciò permetterà di avere un dato riguardante la densità esatta del mosto.
  • QUANTO COSTA? DOVE ACQUISTARLO?
 Il prezzo di Tilt ad oggi si aggira attorno ai 160€ ed è disponibile in Italia sullo store Mr. Malt.
E' comunque reperibile su altri store europei (Che comunque gestiscono spedizioni in Italia) spesso a condizioni più vantaggiose.


Di seguito il video unboxing con la recensione del prodotto e l'abbinamento dello strumento con l'app Brewfather.